GRIND CAFE R #11: Dracula Morto E Contento (1995)

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Anno: 1995
Nazione: Stati Uniti
Durata: 1 ora e 26 minuti
Regia: Mel Brooks

Sì, per varietà (e perchè l’anno scorso mi regalai una recensione di Frankenstein Junior), oggi facciamo Dracula Dead And Loving It, stranamente non brutalizzato nel titolo italiano assai appropriato, e notoriamente l’ultimo film diretto da Mel Brooks, che notoriamente fu mal ricevuto, non solo perchè inevitabilmente “assassinato” dalla critica confrontandolo con Frankenstein Junior, ma anche perchè… onestamente Mel Brooks stava decisamente perdendo i colpi. Inutile girarci attorno per qualche paragrafo.

Curiosamente, è più difficile da trovare oggigiorno, con una versione DVD italiana fuori stampa e fuori catalogo, neanche sui comuni siti di streaming legale, non è mai stato rilasciato su Blu-Ray neanche in america, e nessuno ha sta gran fretta a farlo a breve, quindi – con altissime probabilità – la ristorazione in 4K non accadrà domani.

E sì, so che probabilmente non uscirò da questa recensione con una forte rivalutazione, ma sono qui per dire la mia comunque, se non altro c’è abbastanza distanza temporale e culturale, voglio dire, per molti giovani l’idea della parodia come sottogenere cinematografico vero e proprio sembrerà assurda, una cosa incredibile come il concetto delle persone che scapparono vedendo Il Treno Alla Stazione nei cinema Lumière.

Inoltre, è il mio compleanno e se dovessi smettere di rivalutare film perchè è consolidata un’opinione comune… non andremo da nessuna cazzo di parte. E comunque controllare che il cavallo sia morto del tutto alla fine ha come rischio peggiore quello di lasciare un’altra impronta di stivale sulla carcassa, non c’è nulla da perderci. 🙂

Dracula Morto E Contento 1995 the harkers & co

Al limite dell’inutile descrivere la trama, che fa alcuni cambiamenti come Rentfield che si reca in Transylvania per firmare il contratto al posto di Harker, ma in generale si mantiene abbastanza fedele al romanzo di Stoker, prendendo elementi qui e là dai precedenti adattamenti cinematografici, sia quelli Universal degli anni 30, ma anche e soprattutto quelli Hammer degli anni 60/70 (il che spiega perchè è a colori). Sì davvero, non c’è molto da dire sulla trama, che è usata come pretesto per parodiare i film di vampiri, come sarebbe lecito aspettarsi.

Una cosa importante da tenere in mente è che Dracula Morto E Contento non fu vittima di linciaggio e “metabombing”, anche la critica dell’epoca lo trovò dozzinale, stantio, fin troppo contenuto rispetto alle sregolatezze di altre commedie che osavano molto di più (se non per qualche battutaccia sozza da quattro lire), ed in generale assai poco divertente, e per extra beffa vedere un film così venire da un autore di commedie così amato, celebrato, e dimostratosi più volte capace di sforzi assai, ASSAI migliori. Aggiungete a questa equazione la velocità notevole con cui invecchiano le commedie in generale, e la naftalina di 25 anni pesa.

D’altro canto, anche facendo uno sforzo di mentale e provare a vedere il film con gli occhi degli spettatori di allora, si fatica a raggiungere un verdetto assai diverso. Non fu un completo disastro, quello no, ed il film ha i suoi momenti, indubbiamente. Ma perlopiù siete a stringere i denti nel vedere un gran cast di attori comici (Leslie Nielsen, Harvey Korman, Brooks stesso nei panni di Abraham Van Helsing) quasi sprecato in un film in cui la formula di Brooks perde diversi colpi, molte della battute sono dozzinali, pessime, trite, ovvie, le gag ricorrenti allo stesso tempo troppo ricorrenti e poco ricorrenti, per un copione che più di metà volte fa cilecca.

Non aiuta che anche il tono sia strano, sfasato, non c’è bilanciamento tra i due elementi (horror e commedia), quindi il più delle volte rimarrete incerti su come avreste dovuto reagire, silenti perché non si capisce quale fosse la gag o la direzione, o perché si capisce e fa un po’ cagare il cazzo. Purtroppo neanche il doppiaggio italiano aiuta davvero in maniera significante, è a tono, decisamente, ma anche esso è altalenante, visto che in certi momenti prova a migliorare lo script, in altri lo peggiora (vedi “Lucy è sarda?”) o rimuove totalmente alcuni dei rari botta e risposta divertenti, senza alcun motivo buono.

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Come dicevo, il film non è completamente da buttare, od inguardabile, ha i suoi momenti che funzionano nonostante tutto, come la scena in cui Rentfield è invitato a colazione dal Dr. Seward, ma continua a mangiargli di nascosto insetti mentre Seward cerca di beccarlo con la coda nell’occhio sul fatto. Oppure la scena dell’impalamento di Lucy divenuta vampiro, con i galloni di sangue che escono fuori, questa è una scena divertente e riuscita, anche se oggi questa quantità di sangue non è scioccante come lo era nel 1995, ma la gag funziona comunque. Ed ammetterò, la morte di Dracula, causata accidentalmente da Rentfield che apre un asse dal tetto, facendo sì che il sole lo colpisca e faccia precipitare, con “Reinfield, sei uno stronzooo” detto da Dracula prima che esploda a contatto con il terreno….. mi ha fatto ridere.

Ci sono momenti simpatici, cercando si trovano, ma il problema rimane, perchè anche al suo meglio, il film sa di già visto e fatto meglio in altre commedie di Brooks. Peccato poichè il casting è ottimo, con Leslie Nielsen a fare Dracula, Harvey Korman perfetto nella ridicola caricatura del Dr. Seward, Lysette Anthony (Krull, Without A Clue, Auf Wiedersehen, Pet) come Lucy, Amy Yasbeck (Piccola Peste, Robin Hood- Un Uomo In Calzamaglia, The Mask), e Peter MacNicol che fa un impressionante Rentfield, sembra davvero di vedere un redivivo Dwight Frye così come appariva nel Dracula del 1931.

E c’è un breve cammeo di Ezio Greggio come cocchiere della diligenza diretta al borgo sottostante il castello di Dracula. Questo perchè Mel Brooks e Greggio erano amici, questa comparsata ad inizio film fu una sorta di ricambiare il favore per Brooks, che apparve in Silence Of The Hams (un film che indubbiamente esiste ed è vero) l’anno precedente.

Sebbene ci sia un notevole apprezzamento e vari riferimenti ai film horror classici come in Frankenstein Junior (sì, lo so, ma in questo caso è un paragone necessario) che non sono palesi al pubblico generale…. non cambia il fatto che Frankenstein Junior fosse comunque più divertente di suo, i riferimenti ai film di Frankenstein della Universal erano la ciliegina sulla torta appunto perchè divertenti anche senza conoscere gli albori del cinema horror, un “extra” graditissimo ma non obbligatorio per la fruizione.

Dracula Morto E Contento 1995 bram stoker s hairdo

Non basta far mettere a Nielsen quel parruccone per sfottere l’acconciatura di Dracula in Bram Stoker’s Dracula di Coppola, far partire un tema che imita quello dei Dracula della Universal quando arriva la zingara di villaggio a predire sfiga a Rentfield, o fari altri riferimenti a precedenti incarnazioni filmiche di Dracula via certi giochi di contrasti cromatrici. Non è che non sono graditi, ma non bastano certo quando il resto del film ha notevoli problemi.

E sebbene questo ultimo film di Mel Brooks non sia tutto da buttare…c’è comunque parecchio da buttare e di sprecato in esso. Anche se c’è qualcosa degno di essere salvato e ricordato guardando bene tra le viscere (tra cui la stranamente ottima sequenza di crediti iniziale, pure troppo ben fatta)….risulta difficile NON vedere Dracula Morto E Contento come un ultimo “rutto da bara” da parte della parodia cinematografica come sottogenere, sia per Brooks sia per come era inteso al tempo.

Purtroppo questo non segnò la fine della “parodia”, che verrà sottoposta ad un rituale empio tale da dover essere riportato nel Necronomicon, e verrà sollevata dal sonno della morte durante la prima decade del 2000, prima di giacere in pace nuovamente, almeno per quanto riguarda produzione cinematografiche hollywoodiane.

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