[ZOATROPIA] Castlevania Stagione 3 (2020)

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Disponibilità In Italia: Netflix (Esclusiva)
Stagione : 3 di 3
Episodi: 10

Dopo una lunga attesa, la terza stagione delle serie animata di Castlevania è giunta, giusto in tempo per dare a tutti l’occasione di scegliere tra il bingewatch e la peste, qual deliziosa coincidenza!

Non che debba dirlo visto che è stagione 3, ma ATTENZIONE, minori spoiler. Continua a leggere

Pirate like it’s 1990

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Avevo intenzione di fare questo editoriale mesi fa, ma nel frattempo la situazione non è cambiata, anzi, e temo che non cambierà a breve.

In un altro caso di “ritorno agli anni 90”, la pirateria digitale è tornata ancora più forte di prima, ma il motivo scatenante è l’opposto di quello che tra gli anni 90 ed inizio 2000 vide ciurme su ciurme a cercare tutti il proprio tesoro promesso nel mare dei dati. Continua a leggere

[EXPRESSO] The Other Side Of The Wind (2018) | Mrs. Phells Fishsticks Forever

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Prima di tutto, devo far notare come questo film sia stato filmato tra il 1970 ed il 1976, ma infine distribuito solo quest’anno via Netflix, 40 anni e passa dopo, ancor più di The Man Who Killed Don Quixote…. o Death Bed: The Bed That Eats, film che altrimenti non hanno nulla in comune.

Un caso particolare comunque, visto che fu girato da Welles assieme a vari amici registi ed attori (tra i quali Peter Bogdanovich), ma è innegabilmente un film di Orson Welles, uno che tocca un argomento insolito per il regista, e comunica con l’eredità di un certo cinema europeo E quello hollywoodiano, satirizzando entrambi, e facendo una riflessione (anche auto-biografica, visti i paralleli che si possono tracciare) sul rapporto regista-attore, e sul cinema stesso.

Il setup è quello del “film dentro il film”, con un vecchio regista hollywoodiano, Jake Hannaford, che dà una festa per mostrare il suo ultimo progetto, un film ancora incompiuto chiamato “The Other Side Of The Wind”, estremista, senza dialoghi, con molta nudità e con un bassissimo budget, proiettato per far contenti i suoi “seguaci”, cinefili, giornalisti ed altri curiosi. Ma questo party – assai grottesco – è anche occasione per vedere le crepe, non solo quelle sul volto del regista (che mette in discussione anche la sua sessualità), ma nella moltitudine di persone che lo seguono, e nell’immagine di “uno e trino” che essi vogliono proiettare su di lui.

Il modo in cui è girato è interessante, come un mockumentary, alternando bianco e nero con parti in colore, ed usando molte inquadrature ravvicinate dei volti, spesso oscurate parzialmente o riprese in forte ombra (maggiormente enfatizzata dal bianco e nero). Non so ancora se definirlo un capolavoro postumo, e se – parafrasando The Critic – “(i film) sono ancora meglio da morto!”, ma senza dubbio, ne è valsa la pena.

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[EXPRESSO] Batman Ninja (2018) | Sengoku Sugoi Battoman

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Ricordate quando questo fu annunciato? Beh, senza grosse fanfare ora è su Netflix (con doppiaggio italiano) guardiamolo!

Qual’è la storia? Batman sta combattendo contro Gorilla Grodd nel manicomio di Arkham, ma non riesce ad impedirgli di attivare il marchingegno, che è una macchina del tempo. Quindi all’improvviso Batman si ritrova catapultato nel Giappone medioevale, dove è subito attaccato da scagnozzi del Joker (che praticamente fa la parte di Oda Nobunaga), ma il clown del crimine non è il solo dei nemici – ed alleati – di Batman che la macchina del tempo ha trascinato lì.

Aiutato da volti noti ed un gruppo di ninja che aspettavano la sua venuta, Bruce si prepara a combattere per ottenere i pezzi della macchina necessari a tornare a Gotham.

Batman Ninja è un film stupido, ma gloriosamente stupido. Non posso non ridere come un idiota quando vedo Bruce Wayne travestirsi da missionario francescano per passare inosservato…. ma con un logo del pipistrello ben visibile sulla pelata (e sulla bibbia). XD

L’animazione è curata da Kamikaze Douga, quasi totalmente in quella che chiamo “3D anime CGI”, qui veramente ben fatta. Peccato che – anche qui – quando questo tipo di animazione non è al massimo (e ci sono momenti così), fa subito schifo e distrae vedere i personaggi avere cali di framerate. In un film.

Junpei Mizusaki ha deciso di non prendere nulla sul serio, ma di concentrarsi sul rendere il tutto più divertente, godibile e spettacolare possibile, lasciando la trama sullo sfondo in favore di azione e stile, in un delizioso polpettone di ogni clichè figo degli anime, del giappone e di Batman: mecha, ninja, castelli mobili che si trasformano in robottoni, i quali si combinano, assieme ad altre cose che non dovrebbero poter fare gattai ma fottesega, vogliamo un momento à-la Ultraman.

Missione compiuta, con gran successo!

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[ZOATROPIA] Castlevania Stagione 2 (2018) | Morning Sun

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Stagione: 2 di 3

Episodi: 8

Disponibilità in Italia: Netflix (Esclusiva) Continua a leggere

La recensione della Stagione 2 di Castlevania

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Da ieri la nuova stagione della serie animata di Castlevania (prodotto e licenziata in esclusiva Netflix) è disponibile su Netflix, ma la mia recensione Zoatropia arriverà praticamente a fine Lucca Comics & Games 2018, poichè voglio dare spazio al Grind Cafè EX dedicato a Junji Ito.

Tutto qui, ciao!

[EXPRESSO] Temple (2017) | Japamerican Boring Grounds

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Causa (temporanei) problemi di salute, la recensione di Black Klansman è rimandata, e quindi eccoci a parlare di Temple, film horror del 2017 che presumo sia stato rilasciato in silenzio su Netflix (dove è disponibile con sottotitoli in italiano), senza nessuna pubblicità, come un peto silenzioso nell’aula magna. Sono più deluso io di voi, ve l’assicuro.

Quindi, cos’è “Temple”? Vorrei credere che è un film diretto da Michael Barrett, ma dopo averlo visto sono convinto che il regista e gli attori siano andati in Giappone, e già che erano lì tutti assieme, tanto valeva girare qualche scena, buttare qualche clichè del j-horror (in un film che poteva letteralmente prendere luogo in America senza vere differenze, visto che l’americanissima regia e cast principale), e non darsi la briga di controllare la sceneggiatura per vedere se la trama ha una conclusione definibile tale.

A questo proposito, la sinossi è presto fatta. 3 americani (una coppia e l’amico di infanzia di lei) vanno in Giappone per la tesi di lei su oscuri templi shintoisti, ma quando scoprono in un libro misterioso l’esistenza di un tempio abbandonato su una montagna, ci vanno, nonostante i locali che dicono di non andarci perchè maledetto e cose simili. Arrivano là, e qualcosa di spettrale gli uccide quasi tutti. O forse no.

Perchè – come già detto – il finale è praticamente inesistente (come il gore), il che è notevole, in un film che comunque non raggiunge gli 80 minuti, annoia BEN prima di arrivare a metà, tanto insipido, tedioso, mal recitato, con personaggi a malapena definibili tali, neanche fastidiosi abbastanza da odiare,e soprattutto clichè in maniera incredibile, anche provandoci sarebbe stato difficile renderlo più trito e prevedibile di così.

Almeno i livelli di produzione sono decenti, ma che importa, quando Temple è così orrido da essere …..deprimente.

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