GRIND CAFE R #11: Dracula Morto E Contento (1995)

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Anno: 1995
Nazione: Stati Uniti
Durata: 1 ora e 26 minuti
Regia: Mel Brooks

Sì, per varietà (e perchè l’anno scorso mi regalai una recensione di Frankenstein Junior), oggi facciamo Dracula Dead And Loving It, stranamente non brutalizzato nel titolo italiano assai appropriato, e notoriamente l’ultimo film diretto da Mel Brooks, che notoriamente fu mal ricevuto, non solo perchè inevitabilmente “assassinato” dalla critica confrontandolo con Frankenstein Junior, ma anche perchè… onestamente Mel Brooks stava decisamente perdendo i colpi. Inutile girarci attorno per qualche paragrafo.

Curiosamente, è più difficile da trovare oggigiorno, con una versione DVD italiana fuori stampa e fuori catalogo, neanche sui comuni siti di streaming legale, non è mai stato rilasciato su Blu-Ray neanche in america, e nessuno ha sta gran fretta a farlo a breve, quindi – con altissime probabilità – la ristorazione in 4K non accadrà domani. Continua a leggere

[EXPRESSO] Pinocchio (2019) | Stringless Hangin’

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In quanto toscano, mi fa sempre un particolare piacere vedere riproposta nel tempo la storia di Carlo Lorenzini/Collodi (rielaborata in numerose salse, passando dal manwha sci-fi Gepetto al porno), e l’idea di un nuovo adattamento da parte di Garrone…ha perfettamente senso.

Nel caso siate appena stati generati dall’ascella di Giove, Pinocchio racconta del titolare burattino, creato a partire da un pezzo di legno letteralmente vivo dal solitario intagliatore Geppetto (il quale lo tratta come un figlio), ed attraverso incontri con strani personaggi e strane avventure – non sempre piacevoli – Pinocchio impara a sue spese varie morali, ed infine diventa un bambino vero e proprio.

Se avete letto Pinocchio od avete una qualche idea di come il romanzo originale sia molto più crudo del film Disney, saprete cosa aspettarvi, perchè il film di Garrone non si esime da scene come l’impiccagione o quando legano Pinocchio trasformato in ciuco ad un sasso e poi lo buttano in mare per annegarlo, ma non accentua ulteriormente questi aspetti quasi orrorifici, anzi, viste diverse scene epurate in questo senso (oltre che per snellire la narrativa).

Sì, la scelta del live action è fatta apposta per rendere il tutto ancora più strano (e dare incubi ai vostri figli), Pinocchio stesso è un po’ inquietante, ma gli effetti speciali sono buoni, la costumistica ottima come previsto, ed è consistente nel voler essere una fiaba ed il tono riflette questo, assieme ad alcuni momenti comici semplici ma simpatici , sorprendentemente anche Benigni e Ceccherini non sono le scelte di casting forzate che temevo (anche se Papaleo a fare il Gatto è tipo uno spreco enorme, quasi offensivo), ed anche Federico Ielapi nei panni di Pinocchio offre una buona recitazione.

Nel complesso una buona trasposizione della storia di Carlo Lorenzini, una assai scorrevole e più fedele del previsto, tutto considerato.

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[EXPRESSO] Doctor Sleep (2019) | Lords Of Magick

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L’idea di un seguito di The Shining non è così strana di per sé, visto che Stephen King scrisse proprio quello nel 2013 con Doctor Sleep, qui adattato per il cinema, ma – in una scelta assai ambiziosa – anche come seguito del film di Kubrick, che notoriamente prende molte libertà dal libro di King, il quale non apprezzò.

Non avendo nessuno dei due romanzi originari, non posso dire di più.
Ma posso fare una breve sinossi.

Dopo gli avvenimenti nell’Overlook Hotel, Dan Torrance e sua madre Wendy vanno in Florida, ma Dan continua ad avere visioni e strani eventi per la sua “luccicanza”, e con l’aiuto di un vecchio amico, trova un modo per gestire questi fantasmi ed entità. Ma gli anni passano, Wendy muore, e Dan cade vittima di alcolismo come suo padre prima di lui, vivendo squallidamente in varie città americane, fino a che arriva a Frazier, dove viene aiutato a superare la sua dipendenza dall’alcol ed inizia a lavorare come inserviente in un ospizio, confortando con i suoi poteri i vecchi prossimi a trapassare.

Ma Dan non sa che esistono altre persone con la luccicanza, finchè non viene contattata da una bambina di nome Abra, la quale scopre di una setta di altre persone magiche, Il Vero Nodo, che si nutrono di individui con la luccicanza, anche bambini, che torturano ed uccidono per pasteggiare sul “vapore” magico che lasciano uscire…

Va ammesso, non è un film corto e richiede un po’ per ingranare, ma vale assolutamente la pena, e Mike Flanagan riesce nel non facile lavoro di unire due film molto diversi (con anche una citazione alla mini-serie di The Shining), anche se è sempre strano vedere ricreate scene da The Shining senza gli attori originali, sebbene senza inquietanti ricreazioni digitali stile Peter Cushing in Rogue One.

Ottimo assai.

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Recensioni imminenti e non

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Post rapido per ragguagliarvi sul perchè non avete visto di già alcune recensioni sul sito.

La spiegazione breve:  salute vacillante e lavoro più pressante del solito.

Avrò una recensione EXPRESSO di Doctor Sleep appena ho modo, mentre quella di My Name Is Dolemite (che è su Netflix) sarà in inglese sul Wise Cafè International. Cercherò di vedere Motherless Brooklyn, e se ho modo L’Uomo Del Labirinto, ma non è una priorità.

Per Parasite mi sa dovrò fare un salto a Firenze (spero basti, perchè di sicuro non è nelle big catene di cinema qui), e per The Irishman spero non dovrò attendere di vederlo su Netflix il 27 del mese, lo vorrei davvero vedere al cinema, ma alla peggio.

Non avendo visto un Terminator dal… beh, dal 2 (ho memorie parziale del 3, ma non lo conterei come “visto”), ed avendo saltato al cinema anche Genysis qualche anno fa, beh, non aspettatevi una recensione del film quando è ancora “fresco”.

Ed ovviamente qualche recensione di trash o bizzarrie più o meno note, dicembre si avvicina, inesorabile come sempre, d’altronde.

 

L’Uomo Che Uccise Don Chisciotte (2018) [RECENSIONE] | Picarious Visions

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Dopo un quarto di secolo in development hell (con ben 8 tentativi di produzione, ed anche un documentario a riguardo), al punto che pensavo sarebbe diventato una storia interessante del cinema che non fu, un capitolo incredibilmente interessante in libri di storia del cinema, che mi sarei chiesto malinconico come sarebbe potuto venir fuori. Anche quando si venne a sapere che il progetto era riemerso come una fenice, temevo sempre che qualche bega (e beghe ci sono state, anche legali, ovviamente) avrebbe impedito a Gilliam di riuscire in quella che – appropriatamente – sembrava un’impresa da De La Mancha.

Ma dopo aver debuttato (fuori concorso) al 71° Festival di Cannes questo 18 maggio– come ultimo film del festival, pure – è finalmente giunto anche nelle sale italiane. Quasi non ci credo, ma è tutto vero. Continua a leggere