(questo è “pesce freddo”, visto che lo scrissi settimane fa e non parlo della dichiarazione di Uma Thurman al riguardo, ma siccome la mia opinione non cambia di settimana in settimana, quanto detto rimane valido, e cercare di tenere aggiornato l’articolo sarebbe una proverbiale caccia alla propria coda)
Come avevo scritto sulle pagine social (Facebook, mi pare), avrei aggiornato il mio estremamente sintetico editoriale/presa di posizione sul caso Weinstein, e di fatto stavo scrivendo commenti leggendo le news sul caso ed eventi che stanno seguendo da esso, ma appunto, ogni giorno escono fuori dichiarazioni, e non starò ad inseguire un treno che ogni giorno aggiunge un vagone senza mai fermarsi. Questo non è un blog di news, potete seguirmi su Twitter (viva le plug svergognate) visto che sono molto attivo là e ritwitto quasi ogni news di questo tipo su cui poggio occhio.
Quindi, oltre questo addendo, non ho in programma di fare altri editoriali su questo specifico scandalo (il che non significa che non gli farò mai più), perchè ormai non è un caso singolo, è una valanga mediatica, che sono fiducioso aiuterà a ripulire questo cesso di merda tossica (il che è un eufemismo assai gentile, tutto considerato) che è l’industria cinematografica, se aggiungerò qualche regista o personalità alla blacklist del blog, aggiornerò direttamente quella come già fatto fin’ora.
Ma qualcosa mi sento di dover aggiungere, prima di rinnovare la blacklist con Oliver Stone (cosa già fatta visto che ho aggiornato il vecchio articolo apposta per le sue dichiarazioni, ma che più avanti metterò nero su bianco nella sezione Informazioni del blog).
Un riassuntino veloce per modo di dire.
Allora, Tarantino (dopo aver comunicato che avrebbe preso qualche giorno per pensare cosa dire sulla vicenda invece di commentare di pancia) commento sul caso Weinstein, ed intervistato dal New York Times disse che sapeva delle cose che Harvey faceva, e non era informazione di seconda mano, lo sapeva ben prima che questo vespaio fu sollevato dal New York Reporter, e ammette che qualcosa cosa possa dire non sara mai una scusa accettabile (il che è vero).
Tenete a mente che Tarantino era collega ed amico di Weinstein da moltissimi anni, da quando la Weinstein Company gli fece trovare il primo grosso successo con Pulp Fiction (dopo aver acquisito il suo Reservoir Dogs), e fu dietro a moltissimi dei film del regista, anche The Hateful Eight fu prodotto dalla Weinstein Company.
Se non altro, questo serve a ricordare che non solo le donne le sole a conoscenza di questi eventi, e che anche registi famosi furono in posizioni che tennero perchè temevano ripercussioni anche loro.
Questo è un problema endemico, che va combattuto alla radice, perchè non colpisce solo le donne. E sì, forse non tutte queste accuse sono vere, sarebbe stupido non considerare ogni possibilità, ma faccio fatica a credere che siano tutte balle visto che a stupratori e pedofili è permesso continuare a lavorare comunque, e la gente crocifisse Wynona Ryder per quell’episodio di quando rubò al supermercato, perchè se fosse stata un uomo, una cosa del genere non le avrebbe dato il colpo alla carriera che ha ricevuto e dalla quale solo ora si sta recuperando.
Il fatto che Harvey Weinstein è ora bannato a vita con voto unanimo dalla Producers Guild Of America, dopo essere stato espulso dalla Directors Guild Of America e dalla Weinstein Company stessa. é un buon inizio, senz’altro. Inoltre è venuto fuori un’altro nome di un molestatore seriale dell’industria, il regista James Tolback (che sarò sincero, non avevo mai sentito nominare o visto di persona), che ha anche lui un bel numero di accuse.
E Cannes come ente del cinema, ha fatto un comunicato stampa in cui condanna le azioni di Weinstein, etc. , le solite cose di circostanza, ma non ha voluto entrare nella discussione. Anche se il suo capo, Fremaux, ha detto una cosa giusta, cioè che queste cose non sono esclusive all’industria cinematografica, accadono ogni giorno, e bisogna andare oltre.
Dopo averci pensato e fatto ricerca, per ora non metterò in blacklist Woody Allen, l’ho sempre visto un po’ male Allen da quando seppi della storia famosa della figlioccia. Ciò nonostante, facendo ricerca mi sono convinto che Allen che non è la personalmente più impeccabile a livello di morale sessuale, ma non ritengo sia giusto metterlo in blacklist , visto che non è ricercato e fugge di paese in paese come Stone, non è un pedofilo schedato come Salva, non ha orchestrato un attacco aizzando i suoi fan contro i giornalisti come Lloyd Kaufmann, e non sto cercando bersagli per l’amore di cercare bersagli. Questa è la decisione che ho preso, criticabile se volete, ma questa è per il momento.
Una delle conseguenze delle nuove accuse di diverse parti a Kevin Spacey (che si difese facendo peggio, con una risposta davvero schifosa, visto che implica che le persone gay o bisex siano pederasti e che ci si debba aspettare e perdonare la cosa) è certamente la decisione di cancellare la quinta stagione di House Of Cards, che se non altro è una forte presa di posizione, qualcosa di effettivo invece di vacue promesse, visto che la stagione era ormai quasi finita, nelle fasi finali di produzione.
Forse estrema, potreste dire, ma questa la capisco, visto come la serie (almeno per quanto ho compreso, io che non l’ho mai vista) è quello che è anche grazie a Kevin Spacey, è lui l’attore protagonista e quello il cui nome richiama più spettatori.
Mi lascia con un pò di cattivo gusto invece la decisione presa con All The Money In The World (Tutti I Soldi Del Mondo), con il regista Ridley Scott che ha deciso di eliminare Spacey dal film, e quindi sostituirlo con Christopher Plummer (che pare fosse comunque stato considerato inizialmente per il ruolo), una scelta che avviene come colpo di coda, visto che il film era in procinto di uscire questo 22 novembre nei cinema americani… e lo è ancora, con nessuna modifica o ritardi annunciati, visto il voler uscire questa stagione per poi essere considerato agli imminenti Oscar.
Da una parte sono felice che questa catena di scandali non stia solo facendo diversi click alle varie testate, che stia portando a conseguenze reali, che le persone con potere stiano mettendo fatti dietro alle parole e non solo dando aria all’ugola, ma in questo caso specifico ci avviciniamo pericolosamente sull’altro lato della barricata (eccessivo zelo nel far giustizia raramente porta a buone cose, anzi), specialmente visto che il film stava per uscire a giorni nelle sale, e credo ci fossero modi altrettanto efficaci di penalizzare Spacey senza rimuoverlo interamente dal film.
Certo è che c’è da chiedersi perchè diavolo dovevano invecchiare Spacey (e dal poco che si è visto, i truccatori avevano fatto un ottimo lavoro, peccato) quando c’era un’attore già “vizzo” come Plummer, mah.

parlando di Christopher Plummer…
Quindi, sì, non metto Spacey nella blacklist, perchè non ho bisogno di farlo, questi eventi da soli stanno sancendo la fine della sua carriera, o perlomeno dovrebbero, visto che c’è chi (- Bryan Cranston- ) parla di poter riabilitare Spacey e Weinstein, il che mi rende davvero furioso, quando qualcuno preferisce ridare un’occasione a gente che ha già avuto successo (e finalmente paga per abusi e violenze), tutto pur di non dare nessuna chance ad altra gente, ignorando la gente che non l’avrà mai perchè non è bianco come un vampiro, nominalmente è un fan di Gesù ed hai i genitali che casualmente desiderava.
Oh, e Adam Sandler è stato ripreso per aver messo la mano più volte sulla gamba di Claire Foy, specialmente dal pubblico. Non lo sto dicendo per farne un caso (da quanto ho capito è stato esagerato un po’ l’episodio), non mi interessare farne un caso, mi fa semplicemente piacere quando Adam Sandler viene ripreso e criticato, lui e la sua compagnia del cazzo Happy Madison. Morale della favola: non c’era bisogno di questo episodio per criticare Sandler, perchè davvero, è Adam Sandler, già questo gioca a suo sfavore. Ma se posso infierire e criticare Sandler, lo faccio sempre volentieri. 🙂
E già che ci siamo, fanculo anche a Brett Rattner, se non dirigerà più dopo le accuse recenti, nessuno ne sentirà davvero la mancanza, anzi.
Ci si legge, al prossimo editoriale che NON sarà su questi argomenti!