Shirow Masamune (nome d’arte di Masanori Ota) è globalmente noto come l’autore di Ghost In The Shell, e come capita in questi casi, molti non sanno delle altre opere dell’autore, ed il pubblico generale identifica il suo nome con la sua opera più famosa (od un adattamento di essa che porta tale nome), spesso senza sapere (o voler sapere) cos’altro ha fatto.
Appleseed è forse la seconda opera più conosciuta di Ota/Masamune, ed è comunque assai poco nota, molto meno di Ghost In The Shell, probabilmente perchè non ha mai ricevuto un’adattamento di gran fama come quello del 1995 di Mamoru Oshii. Ma contrariamente a quanto verrebbe da pensare, Appleseed ha visto diversi adattamenti animati nel tempo, ed in questa retrospettiva gli recensiremo tutti, e concluderemo parlando del manga originale, composto da 4 volumi, con una bellissima e ginormica edizione italiana a cura della fu D/Books (e qui l’acquisizione della serie da parte di un altro editore sarebbe gradita).
Certo, tecnicamente Shirow Masamune non ha escluso di continuare la storia, ma visto come termina il volume 4 e – soprattutto – considerando a cosa si dedica ora il signor Ota, dubito vedremo mai un quinto volume, non che ci sia un vero bisogno di esso e come Appleseed abbia un finale vero e proprio.
In estrema sintesi, Appleseed racconta le vicende di Deunan e Briareos, rispettivamente un’umana ed un cyborg ex-membri della SWAT che vagano nel deserto post-Terza Guerra Mondiale, con il dopoguerra che ha visto nascere Olympus, una delle poche città rimaste ed una con avanzatissimo livello tecnologico, una polis utopica in un mondo in cui la razza umana è stata decimata e le poche potenze nazionali ancora esistenti faticano a mantenere il proprio potere. A comandare Olympus ci sono dei Bioroidi, umani artificiali creati appositamente per governare la città ed idealmente farlo in maniera pacifica.
Deunan e Briareos vengono invitati a fare parte dell’ESWAT, la forza di polizia speciale di Olympus, città che il duo farà casa e dovrà difendere da minacce esterne ed interne.
Per precisare, le uniche cose che NON verranno coperte in questa retrospettiva sono i videogames basati sulla licenza ed i vari databook/artbook.
I videogame sono 4 (tutti mai usciti dal giappone), uno per Super Famicom che stando a Mark di Classic Game Room è davvero brutto, uno per PS2 chiamato Appleseed EX (basato sull’adattamento animato del 2004), e due giochi online, Appleseed The Online e Appleseed Tactics rispettivamente, entrambi con server chiusi un anno dopo il lancio, almeno secondo Wikipedia, non avevo mai sentito – neanche solo nominati di striscio – questi ultimi due titoli.
Potrei coprire Appleseed EX per PS2 su Checkpoint Cafè eventualmente, non sono – ancora – in grado di leggere giapponese abbastanza per seguire il testo di un videogame, e nel tempo recensirò alcuni dei databook, visto che di questi esistono versioni americane della Dark Horse Comics, facilmente acquistabili a prezzi decenti su Amazon italiano.
Direi che è tutto, a “molto presto” per la recensione del primo adattamento animato, con Appleseed: Urban Combat In The City Of Dreams!